Tratto da: Strumenti musicali popolari in Calabria di Antonello Ricci e Roberta Tucci

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ZAMPOGNA

 

La zampogna (ciaramedda) è uno degli strumenti di maggior rilievo nell'ambito agro-pastorale calabrese. La forma e le parti animali di cui è composta (qualche suonatore ama definirla "la capra che suona") la connettono strettamente alla sfera magico-rituale, mentre il peso e la funzionalità che ricopre nella vita musicale la rendono emblematica dell'interno universo dei suoni della regione.

Lo strumento è diffuso su scala regionale in quattro diversi modelli e quasi ovunque viene usato durante tutto l'arco dell'anno soprattutto in occasioni cerimoniali e festive. Le zampogne calabresi hanno 4 o 5 (eccezionalmente 6) canne ad ancia infisse in un ceppo tronco-conico che comunica con l'interno di un otre di pelle. L'otre fornisce la riserva d'aria ed è derivato dalla pelle di una capra o di una pecora che, sfilata per intero dall'animale, ne mantiene la forma con il pelo all'interno. Al posto del collo viene legato il ceppo, al posto di una zampa anteriore, il cannello di insufflazione. Le altre zampe sono chiuse e sporgono bene in evidenza. Le dimensioni dell'otre sono proporzionali a quelle delle canne.

Tuttavia in Calabria si tende a preferire otri molto grandi. Il canneggio è impiantato su due canne melodiche più bordoni. Le canne melodiche, munite di fori digitali, sono in un unico pezzo, ovvero in due parti separate, tra loro avvitate, e sono generalmente provviste di campane. Vengono accordate regolando l'apertura dei fori digitali mediante cera d'api. I bordoni sono ciascuno in due elementi, scorrevoli l'uno nell'altro in modo da poterne regolare la lunghezza. I principali legni usati per le canne sono: bosso, gelso, noce, olivo, olivo selvatico, acero, erica, alberi da frutto.

Sulle giunture e sui bordi delle campane vengono a volte inseriti degli anelli di corno a scopo di rinforzo e di ornamento. Le ance di canna possono essere semplici o doppie. L'ancia semplice (zommaredda) è la più usata. Si ricava da un tubicino di canna avente l'estremità superiore chiusa da un nodo naturale. Lungo la sua superficie viene escissa una linguetta, con un taglio effettuato longitudinalmente, sia in un senso sia nel senso inverso. L'ancia doppia (rametta) è simile a quella della ciaramella. Alcuni strumenti possono montare ambedue i tipi di ancia contemporaneamente.

Le zampogne sono corredate da una serie di accessori: una quantità di cera d'api viene generalmente tenuta attaccata al ceppo e utilizzata per restringere il contorno dei fori digitali durante l'accordatura; piccoli punteruoli di legno, corno, osso o altro, tenuti appesi allo strumento, servono a liberare i fori dalla cera in eccesso; tappi di legno vengono a volte impiegati per chiudere i bordoni durante l'accordatura; nappine, nastri e fiocchi colorati (generalmente rossi) forniscono una protezione magica contro il malocchio.

Come la ciaramella, anche la zampogna viene costruita in botteghe specializzate dove si fa uso di particolari attrezzature: tornio (elettrico o a pedale), sgorbi, succhielli, alesatori, trapani, ecc. Qui vengono costruiti i nuovi strumenti e riparati i vecchi. Le occasioni più favorevoli per la vendita sono le grandi feste religiose annuali in cui convergono un gran numero di suonatori. I costruttori sono quasi sempre anche suonatori e svolgono un importante ruolo di trasmissione del sapere musicale. Tra i numerosi centri di costruzione calabresi, vi sono Farneta (CS), Verbicaro (CS), Brancaleone (RC), Bagaladi (RC).

Alcuni tipi di zampogna vengono anche costruiti a mano, con coltello, direttamente da chi li suona. Lo zampognaro cura personalmente la manutenzione del proprio strumento, sostituendo all'occorrenza sia l'otre sia le ance. É un personaggio centrale nella vita delle comunità agro-pastorali: la sua presenza infatti garantisce il regolare svolgimento dei piccoli e grandi riti collettivi. I seguenti sono i quattro tipi di zampogna diffusi in Calabria: I TIPO: surdulina, anche i suoni, karamunxïa (albanese). Area di diffusione centro-settentrionale (provincie di Vibo Valentia e Catanzaro, comprese le minoranze linguistiche albanesi). Strumento di dimensioni medio-piccole (lungh. 30-60 cm) ad ancia semplice intagliata dall'alto verso il basso, con 4, raramente 5 (eccezionalmente 6) canne cilindriche prive di campane. Le canne melodiche sono di identiche dimensioni, ciascuna con 4 fori digitali più vari fori di intonazione. La sinistra è chiusa in fondo. I 2 bordoni di dominante, sono fra loro di diversa misura (eccezionalmente vi è un terzo bordone che raddoppia il minore).

Zampogna I tipo II tipo: a chiave. Area di diffusione centro-meridionale (provincie di Catanzaro e Reggio Calabria). Strumento di grandi dimensioni (lungh. 80-120 cm) ad ancia doppia, con 5 canne, di cui 4 coniche con campana e 1 cilindrica priva di campana (bordone maggiore). Le canne melodiche sono fra loro di diverse dimensioni; la destra ha 4 fori digitali anteriori + 1 posteriore (alto), la sinistra ha 4 fori anteriori, di cui l'ultimo, distanziato dagli altri, viene azionato da una chiave metallica. Ambedue hanno fori di intonazione. I tre bordoni, di diverse misure sono, il minore e il medio, di dominante, il maggiore di tonica.

Zampogna II e IV tipo III TIPO: a paro Area di diffusione centro-meridionale (provincie di Vibo Valentia e Reggio Calabria, comprese le minoranze linguistiche grecaniche). Strumento di dimensioni medio-grandi (lungh. 50-80 cm) ad ancia semplice intagliata dal basso verso l'alto o ad ance miste (semplice nel bordone maggiore, doppie nelle altre canne). Ha 4 o 5 canne, di cui 3-4 coniche con campana e 1 cilindrica priva di campana (bordone maggiore).

Le canne melodiche sono fra loro di identiche dimensioni; la destra ha 4 fori digitali anteriori + 1 posteriore (alto), la sinistra ha 4 fori anteriori. Ambedue hanno vari fori di intonazione. I 2-3 bordoni di dominante sono di diverse misure.

Zampogna III tipo IV tipo: a la moderna. Area di diffusione meridionale (provincia di Reggio Calabria, comprese le minoranze linguistiche grecaniche). Strumento di dimensioni medio-grandi (lungh. 50-80 cm) ad ancia semplice intagliata dal basso verso l'alto, con 5 canne, di cui 4 coniche con campana e 1 cilindrica priva di campana (bordone maggiore). Le canne melodiche sono fra loro di diverse dimensioni; la destra ha 4 fori digitali anteriori + 1 posteriore (alto), la sinistra ha 4 fori anteriori. Ambedue hanno vari fori di intonazione. I bordoni sono come nel tipo a chiave.

Si distinguono due modelli scalari di base, rappresentati, il primo dalla zampogna a chiave (II tipo) e dalla zampogna a la moderna (IV tipo), il secondo dalla zampogna a paro (III tipo) e dalla sua variante, la surdulina (I tipo). In tali modelli, restando invariati i suoni della canna destra, quelli della canna sinistra variano procedendo diatonicamente dalla tonica alla dominante nel II-IV tipo, dalla dominante alla sopratonica nel III tipo. Nelle zampogne del III (e I) tipo le canne melodiche sono intonate per quarte e presentano due serie di note che si sovrappongono parzialmente. La loro combinazione da luogo a un'ottava completa con successione modale dei gradi. Nelle zampogne del II-IV tipo le canne melodiche sono intonate all'ottava e presentano due serie non contigue di suoni. Inoltre, mentre le zampogne del III (e I) tipo hanno tutti i bordoni intonati sulla dominante, quelle del II-IV tipo presentano la caratteristica del bordone basso intonato sulla tonica.

É importante notare che il modello scalare delle zampogne del III (e I) tipo è condiviso dai principali strumenti musicali arcaici della Calabria: il doppio flauto, la lira, in una certa misura anche la chitarra battente con i suoi bordoni di dominante.

In Calabria il repertorio della zampogna è rappresentato dalle due suonate tradizionali, pastorale e tarantella, ambedue funzionali alle occasioni rituali festive e di cui la processione (pastorale) e il ballo (tarantella) costituiscono gli eventi centrali. Si tratta per lo più di suonate di carattere iterativo-microvariato, generalmente di lunga durata. Soltanto il tipo a chiave, nel suo abbinamento con la ciaramella, ha assorbito repertori più moderni (balli di importazione, canzoni). La zampogna, infine, viene anche impiegata per accompagnare il canto.

 

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